Cantata della Passione
La Cantata, di ispirazione bachiana e sorretta da una orchestrazione wagneriana, si muove intorno al Canto della Passione, ovvero al Duetto tra l’Anima e Gesù Cristo di s. Alfonso de Liguori, ad altri canti dello stesso Santo:
O fieri flagelli, Gesù mio, con dure funi, Fermarono i cieli. O bella mia speranza e ai canti della traduzione alfonsiana: Offesi te, mio Dio, Figlio deh torna, o figlio.
L’opera traccia il tragitto salvifico dell’anima, cosciente del proprio peccato.
Dal Pretorio al Calvario accompagna Cristo, mediando sulle sue sofferenze.
Con la mediazione di Maria corredentrice raggiunge finalmente la salvezza, partecipando dell’abbondante redenzione di Cristo.
Estratto dal CD: Civiltà Musicale del Settecento - Duetti Sacri (PS Records 2000)
Interpreti:
Soprano (Anima): Irma Irene Tortora
Tenore (Gesù): Pasquale Bruno
Violino: A. Gianluca Falasca
Violoncello: Vincenzo Di Sieno
Clavicembalo: Ida Tramontano
Direttore: p. Paolo Saturno CSsR
Assistente musicale: p. Alfonso Vitale CSsR
La registrazione è effettuata dal vivo presso la Basilica di sant’Alfonso M. de Liguori di Pagani (SA)
Testi
elaborazione organistica
TESTI
(Le didascalie di coordinazione sono a cura del prof. Alfonso Amarante C. Ss. R.)
L’anima, colpita e tormentata dal peccato, avverte forte l’ansia della purificazione davanti al Cristo innocente. Dopo aver ascoltato, infatti, l’ingiusta sentenza di condanna a morte, apostrofa duramente Pilato.
Giudice ingiusto e iniquo, dopo che tu più volte
dichiarasti innocente il mio Signore,
or così lo condanni
a morir da ribaldo in una croce!
Barbaro, a che serviva condannato a’ flagelli,
se condannarlo a morte
poi lo volevi?
Meglio alle prime voci de’ suoi nemici
condannato l’avessi a questa morte,
a cui malvagio lo destini e mandi.
Mesta e intensa inizia allora la sofferta meditazione, del coro e del solista, sui flagelli, le spine, la morte per scoprire l’ultimo perché della tragedia. Segue insistente l’invito a ferire non Cristo, ma l’anima che causa ne fu.
Coro
O fieri flagelli, che al mio buon Signore
le carni squarciate con tanto dolore,
non date più pene, al caro mio Bene,
non più tormentate l’amato Gesù;
ferite quest’alma, che causa ne fu.
Solo
O spine crudeli, che al mio buon Signore
la testa pungete con tanto dolore,
non date più pene,
al caro mio Bene.
non più tormentate l’amato Gesù:
ferite quest’alma, che causa ne fu.
Sulla via del Calvario, intanto, l’anima scorge tracce di sangue: sono i segni di Cristo, fattosi, per amore, re di schermo e di dolore.
Anima
Ma ohimè qual misto
d’armi, di grida e pianti
rumor confuso io sento!
E quale mai è questo
suono ferale e mesto?
Ahime! questa è la tromba
che forse pubblicando
va la condanna
del mio Signore a morte.
Ma oh Dio, ecco, ahi dolore
il mio Gesù, che afflitto
scorrente sangue e con tremante passo
del suo Divine o camminare, e intanto
suo Divino Sangue
segna la terra, dove posa il piede.
Una pesante Croce
preme le sue piagate
e tormentate spalle;
e barbara corona
d’acute spine in testa
il venerando suo capo circonda.
Ah! mio Signor. l’amore
re ti fece di scherno e di dolore!
All’anima si affianca il coro, riconoscendosi vera causa delle sofferenze di Cristo, e chiede perdon, pietà anche alla Vergine Maria.
Coro
Gesù mio, con dure funi
come reo chi ti legò?
Sono stata io l’ingrata,
oh mio Dio, perdon, pietà!
O Maria, il tuo bel Figlio
chi l’uccise, e tel rubo?
Sono stata io l’ingrata,
o Maria, perdon, pietà!
Ma già il nome di Maria rinvia alla mente un effluvio di rimembranze col Tu scendi dalle stelle, sotteso alla polifonia del canto.
La Vergine intona la ninna nanna al Bambino: i cieli, riverenti, sospendono la lor armonia; il solista e il coro s’intrecciano e si rincorrono sulle dolci note dei canti di Natale.
Solo
Il Figlio e la Madre.
la Madre col Figlio
la Rosa col Giglio
quest’alma vorrá
La Pianta col Frutto
il Frutto col Fiore, saranno il mio amore,
né altro amerò.
Coro
Fermarono i cieli
la loro armonia,
cantando Maria
la nanna a Gesù
Con voce divina
la Vergine bella,
più vaga che stella,
diceva cosi:
mio Figlio, mio Dio,
mio caro tesoro,
tu dormi, ed io moro
per tanta beltà.
Solo
Si tacque,
ed al petto,
stringendo il Bambino,
al volto divino
un bacio donò.
Si, desta il diletto,
e tutto amoroso,
con occhio vezzoso
la Madre guardò.
Coro
Il Figlio e la Madre,
la Madre col Figlio
la Rosa col Giglio
quest’alma vorrà.
Mentre le nenie pastorali si vanno increspando, giunge rassicurante la voce del Padre che invita alla confidenza, al ritorno.
Solo e Coro
Figlio, deh! torna, o figlio
torna al tuo Padre amante;
ahi! quante volte, ahi! quante
io sospirai per te.
Pensa che Figlio sei,
pensa che Padre io sono,
torna, chè ti perdono,
non dubitar di me.
Solo II
(Piangeva l’amante Padre
e invocava il figlio….
il figlio si penti
e disse tornerò).
Ritorna anche la struggente gara di amore nell’intreccio del tenero duetto tra l’Anima e Cristo.
Anima
Dove, Gesù, ten vai?
Gesù
Vado a morir per te.
Anima
Dunque per me a morire
ten vai, mio caro Dio!
Voglio venire anch’io,
voglio morir con Te.
Gesù
Tu resta in pace e intendi
l’amore che ti porto;
e quando sarò morto,
ricordati di me.
L’anima riconosce l’enormità del proprio peccato (Offesi Te, mio Dio) e vorrebbe seguire Cristo, morire con lui sulla croce…
Solo e Coro
Offesi te, mio Dio,
caro Signore,
mio Dio mar di bontà,
fonte d’amore,
Ma Cristo le chiede piuttosto il suo cuore: e l’anima si affida totalmente a Cristo, suo re.
Gesù
Restane dunque, o cara,
e in segno del tuo amore,
donami tutto il core
e serbami la fè.
Anima
Si, mio Tesor, mio Bene,
tutto il mio cor ti dono;
e tutta quanta sono,
tutta son tua, mio Re.
Il solista e il coro rivivono, la scena del Padre misericordioso e del figliuol prodigo peccatore, perché l’anima non dubiti più del perdono di Dio. Tornerò è il grido della conversione definitiva.
Solo e Coro
Figlio, deh! torna, o figlio
torna al tuo Padre amante;
ahi! quante volte, ahi! quante
io sospirai per te.
Pensa che Figlio sei,
pensa che Padre io sono,
torna, chè ti perdono,
non dubitar di me.
Solo II
(Piangeva l’amante Padre
e invocava il figlio….
il figlio si penti
e disse tornerò).
L’Anima, tutta avvolta nell’abbraccio misericordioso di Dio, insiste ancora, in un supremo atto di amore, a morir crocifissa con Cristo.
Anima
Dove, Gesù, ten vai?
Gesù
Vado a morir per te.
Anima
Dunque per me a morire
ten vai, mio caro Dio!
Voglio venire anch’io,
voglio morir con Te.
Gesù
Tu resta in pace e intendi
l’amore che ti porto;
e quando sarò morto,
ricordati di me.
Anima
Dove, Gesù, ten vai?
Voglio venire anch’io
Gesù
Resta.
Anima
Voglio morir con te
Gesù
Voglio morir con te
Sfumano gli ultimi bagliori del Golgota. Il sangue di Cristo, dai flagelli e dalla croce, è sgorgato copioso: il velo del tempio si è squarciato: è iniziata un’era nuova, e all’orizzonte, rasserenante, si profila il volto di Maria.
Coro politestuale a tre voci e soli
(Soprani)
O fieri, flagelli, che al mio buon Signore
la carni squarciate con tanto dolore,
non date più pene,
all’amato Gesù.
Ferite quest’alma, che causa ne fu.
(Baritoni)
Offesi Te, mio Dio,
caro Signore,
mio Dio mar di bontà.
fonte d’amore.
O Maria, il tuo bel figlio
chi l’uccise e tel rubo?
Sono stata io, l’ingrata,
O Maria, perdon, pietà!
(Contralti)
Gesù mio, con dure funi
come reo chi ti lego?
Sono stata io, l’ingrata,
ah! Gesù mio, perdon, pietà!
O Maria, il tuo bel figlio
chi l’uccise e tel rubo?
Sono stata io, l’ingrata,
O Maria, perdon, pietà!
(Gesù)
E quando sarò morto
ricordati di me.
(Anima)
Voglio morir con te.
Voglio venire anch’io
voglio morir con te.
La Cantata volge all’abbrivo finale; il crescendo vocale e strumentale annuncia che l’anima ha conseguito la salvezza, per la croce e tramite Maria, nostra vita, pace, bella speranza di universale salvezza
Solo e Coro
O bella mia Speranza,
dolore amor mio, Maria,
Tu sei la vita mia,
la pace mia sei Tu.
Quando ti chiamo, e penso
a Te, Maria, mi sento
tal gaudio e tal contento,
che mi rapisce il cor.
Formisano Francesco, Fusco Sebastiana, Genovese Giovanna Jervolino Celeste, Marrazzo Vincenzo, Moscarelli Andrea, Palumbo Assunta, Peluso Simona, Saturno Alfonso, Saulle Loredana, Stanzione Andrea, Trotta Lucia
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Fabbrocino Lucia (violino)
Ferraioli Antenella (violino)
Montella Luigi (violino)
Petti Pierpaolo (violino)
Ruopolo Ilario (violino)
Santoriello Barbara (violino)
Di Sieno Vincenzo (violoncello)
Serrentino José Gcrardo (contrabbasso)
Pcpe Francesco (flauto)
Domenico Amendola (tromba)
Antonio Saturno (chitarra)
Marazia Giulio (corno e campane)
Tramontano Ida (organo)
© 2022 All Rights Reserved.
Elaborazione grafica di Antonio Pupo c.ss.r.
BIBLIOGRAFIA
C. 1884… = Catalogus Congregationis SS. Redemptoris annorum 1884 , 1887, 1890, 1895, 1905, 1910
Damiani Gaetano DAMIANI. Litterae Annales de rebus gestis Prov. Neapolitanae C. SS. R. (1912 - 1915), Napoli, Melfi e Joele, 191 5
De Risio = Alessandro DE RISIO, Cronache della Congregazione del SS. Redentore, Palermo, Virzi Bernardo, 1858
Pittigliani = Riccardo PITTIGLIANI, Litterae Annales de rebus Provinciae Romanae C. SS. R. (1912 - 1913), Roma, Editrice Italo - irlandese, 1914
S. B. = Salvatore SCHIAVONE, Biografie dei Redentoristi Napoletani, Pagani, Casa Ed . S . Alfonso di Donini e Figli, 1938
Salvatore GIAMMUSSO, Redentoristi in Sicilia. Memorie bicentenarie (1761 - 1961), Palermo, A. BE. T. E., 1960
SH. = Spicilegium Historicum Congregationis SS. Redemptoris. Organo dell’Istituto Storico dei Redentoristi, Roma, 1(1953) - 25 (1977)
Tannoia = Antonio TANNOIA, Vita ed Istituto del Ven. Servo di Dio Alfonso M. Liguori, Tomi tre, Napoli, presso Vincenzo Orsini, 1798 - 1802
FONTI MANOSCRITTE
AG. = Archivio Generale della Congregazione
AA. PP. = Atti personali. Raccolta XXXVI II - XXXIX
C. I. = Catalogo degli ammessi nella Congregazione del SS. R. (ammessi nel Noviziato dall’anno 1732 al 1847, con notizie personali).
Dal 1824 aggiornato dal P . Sabelli
C. II. = Catalogo di tutti i Padri, Studenti e Novizi coristi della Congregazione del SS. Redentore (dall’anno 1825 al 1832) con notizie personali. Compilato dal P. Sabelli.
C.III . = Catalogo 1° dei Padri, Studenti e Novizi coristi della Congregazione del SS. Redentore (dall’anno 1838 al 1861) con ulteriori notizie personali. Compilato dal P . Sabelli fino al 1848 incluso.
C. V. = Libro dei registri del noviziato della Congregazione del SS. Redentore . Aperto per la seconda volta in Ciorani (dal 4 giugno 1781 al 1861 ).
Kuntz = Federico Kuntz, Commentaria de hominibus et rebus Cong. SS. Red. 20 vol.
Landi = Giuseppe Landi, storia della Congregazione del SS.mo Redentore. 2 vol
APNR = Archivio della Provincia Napoletana Redentorista
AA . PP. = Atti personali custoditi in distinti raccoglitori e disposti in ordine alfabetico
Cocle = Cronistoria del governo del P. Celestino Cocle da Rettore
Maggiore dal 1824 al 1831
C. G. = Libro delle Consulte Generali (dall’agosto 1783 al luglio
1857: elezione dei Consultori Generali e sostituzione dei Visitatori; ricezione dei Novizi; dispense ed espulsioni; nomine dei Rettori locali e altri officiali)
D. A. = Dati anagrafici, statistiche e stati personali delle Comunità. Serie di antichi elenchi custoditi in tre distinte cartelle.
G . B. = Gestione del P. Berruti, Rett. Magg. (dal marzo 1855 all’aprile 1872, con notizie sui Novizi e Defunti).
I . R. = Indice dei Requisiti alla Ricezione e Professione dei Coristi della Cong. del SS. Redentore depositati in Archivio. (Annota per ciascuno i documenti degli Atti Personali).
L. O. = Libro delle Ordinazioni. Registro delle dimissorie e bolle
delle ordinazioni dei giovani della C . del SS. Red. (che comincia
dal mese di settembre 1824 fino al 1840) . Col registro delle ordinazioni permesse dal P. Rett. Magg. Mansione.
Q. D. P. = Qualificazione dei documenti personali esistenti in Archivio di tutti i Soggetti attualmente non ancora sacerdoti della
Cong. del SS. Redentore (dall’anno 1822 in poi).
R. U. = Registro Usciti. Repertorio di carte di alcuni Soggetti coristi, Dispensati o Espulsi. E’ un elenco alfabetico con riferimento ad Atti custoditi in Archivio.
SO. = Salvatore Schiavone. Opera manoscritta in 12 volumi con numerose informazioni sui Padri, Chierici e F.lli Coadiutori.
APR. = Archivio della Provincia Romana
E . N. = Elenco dei Novizi e Neo-professi dell’Alta Italia, dall’anno 1837 al 1895
APP. = Archivio della Provincia Palermitana.
Reg. Messe = Registro de/le Messe (dal 1841) tenuto dal P . Filippo Dolcimascolo e successore.
Sched.= Schedario e raccolta documenti curati dal P. Salvatore Giammusso, e distribuiti in fascicoli