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Le Canzoncine-Laude alfonsiane
CARATTERISTICHE MUSICALI
DELLE CANZONCINE-LAUDE
Dl ALFONSO DE LIGUORI
Caratteristiche musicali delle
Canzoncine-Laude
di Alfonso de Liguori
Alfonso riuscì cosi eccellente nella musica e nella poesia,
che, anche da vecchio, metteva in nota e componeva a meraviglia
P. Antonio TANNOJA
redentorista
Analisi musicale delle Canzoncine-Laude alfonsiane
Le liriche alfonsiane, sotto il profilo musicale, rispondono, a precisi moduli melodici, ritmici, strutturali, emotivi e armonici che ne fanno un corpus unitario, non identificabile con altra produzione né coeva, ne posteriore.
II tempo è prevalentemente in 6/8 con andamento arcadico, tipico dell epoca e del canto popolare. Esso aveva una sua allegoria affettiva e ci induce a pensare che il Liguori se ne servisse solo perché tale ritmo è particolarmente vicino all’uomo, in quanto asseconda il movimento cardiaco con le sue divisioni di tipo trocaico, lunga-breve, o di tipo giambico breve-lunga.
L’incipit sfrutta spesso l’intervallo di quarta ascendente che, pur nella sua arcaicità, si presta a dar vita a cose sempre nuove grazie al misterioso fascino dei due toni e semitono mescolabili variamente tra loro e, perció, capaci di originare tetracordi di natura espressiva totalmente differenti. Questo intervallo sembra l’immagine dell’uomo, capace di tante emozioni, pur conservando sempre la stessa identità personale.
È caratteristico anche l’uso del grado congiunto che, spostandosi verso l’acuto e verso il grave, da origine a grappeli di suoni, che, considerati nei loro estremi, formano intervalli di terza, quarta, di quinta, a volte di sesta. Anche questa caratteristica è interpretabile come potenzialità intrinseca dell’uomo, capace di svilupparsi in mille modi diversi.
Il rapporto ritmo verbale-ritmo musicale è strettissimo, al punto che non si saprebbe dire quale dei due eil generatore dell’altro. Il ritmo svolge un ruolo importante nello sviluppo musicale in generale, ma nelle melodie alfonsiane acquista un ruolo particolare, perché nascendo dalla poesia pregna di idee spirituali e meditative, deve essere incisivo per non venire sommerso dalla parola; intanto deve rifuggire da qualunque spinta di ordine corporeo.
La ritmica di Alfonso de Liguori è più paragonabile al del volo degli uccelli, che al passo marziale e danzante dell’uomo.
La struttura delle frasi e gli ictus iniziali e finali contribuiscono ulteriormente a dare alle laude alfonsiane la loro specificità. Per venire incontro a questo bisogno fisico del cantore popolare, le frasi delle melodie alfonsiane sono brevi e formate da incipit piccoli ed espressivi e gli ictus iniziali sono generalmente protetici, l’ictus finale e quasi sempre tronco. Col suo finire in battere egli offre al cantore la possibilità di riposarsi solidamente sia dal punto di vista ritmico che dal punto di vista tonale.
L’autonomia formale e strutturale nasce dal particolare motivo corredato dai suoi specifici intervalli e ritmo. In genere le melodie alfonsiane sono organismi musicali autonomi e ben proporzionati, pur nella loro brevità, Se il metro e il ritmo traggono origine dalla costituzione strutturale dei versi, la forma delle canzoncine alfonsiane ha una origine essenzialmente musicale. II motivo, con i suoi intervalli ed il suo ritmo, detta la specifica forma che occorre per soddisfarlo nei minimi particolari.
E, talvolta, sfruttata anche la consolidata prassi del travestimento spirituale. Secondo la prassi vigente nella scuola di composizione del XVIII secolo, i motivi del le canzoncine venivano attinti da dementi preesistenti. Generalmente si attingevano dalle melopee gregoriane.
Ma Alfonso de Liguori non ha attinto dal canto gregoriano, bensì dalle melodie preesistenti presso il popolo. Valga per tutte il motivo di “Tu scendi dalIe stelle”, che si ispira a una piva di pastori del Meridione d’Italia del Settecento.
La modalità, elemento intrinsecamente espressivo della musica, caratterizza la melodia alfonsiana, che perciò appare più modale che armonica. Queste melodie possono essere cantate senza l’accompagnamento di uno strumento polivoco , che attraverso le sue armonie renda più chiaro il pensiero musicale della voce principale. Alfonso, seguendo la tecnica del canto monodico, ha inserito in queste melodie gli stilemi modali desunti dal canto gregoriano: un canto monodico e corale per eccellenza. Dalle cadenze di cui sono costellati questi canti alfonsiani risulta subito e chiara la modalità espressiva della musica.
II significato musicale, espresso anche attraverso la codificazione delle emozioni, può far gustare al fruitore il valore del canto anche senza la piena comprensibilità del testo. Su questa educazione musicale del popolo, Alfonso de Liguori da inizio ad un sistema nuovo di annunzio della Parola di Dio. Stabilita una emozione base musicale che si rapportava ad un sentimento universale, il popolo veniva immesso subito in argomento attraverso l’espressività codificata della musica. Avveniva cosi che il cantore assaporava ciò che i versi contenevano anche senza averne una completa conoscenza dottrinale Alfonso si serviva di questa educazione “de facto” del popolo, di cui aveva grande stima.
La riarmonizzazione moderna delle melodie alfonsiane, lungi dall’apparire illogica, manifesta, al contrario, l’intrinseca loro potenzialità a rivestirsi di qualsiasi logica armonica. Una parola dunque va spesa anche in merita alla elaborazione a più voci delle canzoncine di Alfonso da parte di musicisti moderni, con accompagnamento di vari strumenti. II fatto che sono elaborate a più voci non pone nessun problema, perché era insito in ogni composizione barocca la possibilità di tramutarsi da monodica in polifonica. Qualche osservazione può nascere dall’uso di armonie o accordi che non entravano nell’ottica musicale del Settecento. La giustificazione di queste nuove associazioni accordali si può trovare nella constatazione che le melodie alfonsiane, tendenti al sistema modale, sono suscettibili di ricevere qualunque genere di logica armonica, proprio come si fa attualmente per le melodie gregoriane, accompagnate all’organo con accordi nuovi e legati con una dialettica musicale sconosciuta al barocco e al classicismo.
Le canzoncine di Alfonso si trovano, pertanto, anche disponibili alla contestualizzazione in odierne Cantate sacre.
*Sacerdote redentorista, docente di Armonia e Contrappunto presso il Conservatorio statale G. Martucci di Salerno, è dotato di eccezionale carisma di compositore; ha prodotto innumerevoli musiche e Cantate sacre con struttura oratoriale, tra cui: Copiosa apud eum Redemptio (1995), Spes nostra salve (1995), Tu scendi dalle stelle (1996), O Pane del cielo (1998), Gerardo Maiella: notte di dolore, visioni e transito, gloria (2000), Ghenesis 2000 (2000), Messa Alfonsiana (2000), Cantata Alfonsiana (2003), Il ritorno di Giuseppe Maria Leone (2003).
La sua musica, quasi tutta incisa su cd, estata eseguita in centinaia di concerti e, attraverso i Missionari redentoristi, è presente in tutto il mondo; viene, inoltre, utilizzata in programmi radiofonici e televisivi italiani e stranieri.
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